Ciao! mi chiamo Michele
sono architetto, content creator e eco-maker, mi definisco un designer interdisciplinare
Tanto nel lavoro quanto nella vita, intreccio le radici di una formazione nella progettazione grafica, architettonica, urbana-naturale con la passione per la comunicazione, l’interesse verso l’human centered design, la predilezione da problem solver e l’animo da essere umano motivato a minimizzare la propria impronta ecologica.

Formazione
- A.A. 2020
- Università degli Studi di Firenze
MASTER FUTURO VEGETALE
Piante, Innovazione sociale, Progetto
Previsto in presenza una volta a settimana a Firenze nella suggestiva Villa Bardini, fattivamente seguito online a causa della pandemia, il master che ho seguito è stato rivelatorio sotto molteplici punti di vista.
Un percorso di studio che spazia dalle strategie del mondo vegetale, alle dinamiche sociali e della progettualità dello spazio fisico a scale diverse, il tutto in una prospettiva di integrazione interdisciplinare per la soluzione di problemi complessi.
Un’esperienza aperta a chiunque voglia porsi domande per formulare proposte realmente innovative, in cui le diversità sono la miccia per un’esplosione di creatività.











- A.A. 2020
- Università degli Studi di Firenze
UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA
Laurea Magistrale in Architettura e Culture del Progetto
Penso che il progetto di tesi sia esplicativo del traguardo raggiunto durante l’esperienza universitaria.
Numerose nottate davanti ad un 15″ per chiudere l’ultima tavola, tanto mia quanto quelle degli altri, confluite in una un progettista interdisciplinare che, contrariamente alla figura dell’archistar,
- si occupa di problemi sociali, ambientali, con e per la comunità in cui interviene.
- rivolge particolare attenzione al comunicare chiaramente la propria idea per il coinvolgimenti di tuttə nel processo ideativo
- è consapevole del mondo che lo circonda e ci scende a prender do ombre.
Il progetto di tesi indaga la possibile ricostruzione di un villaggio nonché di una regione della Siria, inserendosi in un contesto più ampio di ricerca che esplora le opportunità per la riattivazione del processo economico e culturale dopo il conflitto siriano tutt’ora in atto.
Per arrivare a ciò, nel contesto della mezzaluna fertile, è fondamentale pensare alla riattivazione della produzione agricola che implica disponibilità di acqua: il progetto tratta sia la riconfigurazione del tessuto urbano nella zona limite tra verde e deserto, sia il ridisegno e la riprogettazione del contesto agricolo.
- A.A. 2020
- Università degli Studi di Firenze
ANDREA PALLADIO
Indirizzio grafica e comunicazione
Tutto molto bello. Uno sfigatello per quasi tutti i cinque anni ma non mi lamento, ero sempre circondato da amici [il maschile è voluto, data la 5a parola del paragrafo] e inoltre l’indirizzo che avevo scelto propriamente perché non mi sentivo voglioso di tutta la conoscenza dei licei, si è rivelato una scelta grandiosa.
- Ho imparato il giusto della famigerata Cultura di base,
- ho imparato a vedere colori, forme, tipografie, composizioni, contrasti, quali contenitori di numerosi significati a seconda di chi li osserva,
- ho sfoggiato del talento nascosto nel beer-pong,
- mi sono fatto sedurre dalla Santa trinitAbobe (Illustrator | Photoshop | Indesign) che tutt’ora accompagna molti dei mie progetti.
L’indirizzo grafico che ho seguito è partito lo stesso anno in cui ho iniziato: bello eh? Sì certo, anche a me ha entusiasmato per quasi cinque anni! Poi l’ultimo anno ho avuto modo di confrontarmi con una classe del terzo anno e metà della gente impaginava meglio di me. Grazie pubblica istruzione!





